Con ABBACO, ciclo condotto dalla metà degli anni 70, Bertini torna alla pittura riuscendo ugualmente a non interrompere la ricerca Mec Art. Protagonisti dunque sfondi pittorici di matrice novecentista (se
non quattrocentesca) e in aderenza al disagio sociale degli anni 70 a creare nello spettatore una visione distonica e disturbante, in grado di indurre una riflessione sui fondamentali della pittura e della società. E se Bertini agisce questi lavori negli anni 70 sempre attento agli umori della contemporaneità (sono gli anni della rivolta, del terrorismo, del dibattito sul divorzio) in queste opere appare profetico: esse non tradiscono i quarant’anni e passa che le separano dall’oggi e le famiglie in primo piano che fuggono dalla violenza sono un pugno nello stomaco mentre tremendi venti di guerra spirano ancora sull’Europa.
Il progetto è presentato da Eidos Immagini Contemporanee a cura di Raffaella A. Caruso in collaborazione con l’ Associazione Gianni Bertini ed è una delle iniziative promosse per la ricorrenza del centenario della nascita del grande artista europeo (Pisa 1922- Caen 2010). Il pubblico di Miart potrà ammirare e meditare su un ciclo che negli anni 70 interessò tanto la critica e tanto fece parlare ma che oggi è pressoché inedito. In mostra anche un docu-film dell’epoca in esclusiva per i visitatori di Miart (altrimenti consultabile presso la cineteca del Centre Pompidou).